Uno dei temi centrali nel cristianesimo è il concetto della Croce, potremmo dire senza perdere di generalità, che tutto il cattolicesimo si riduce nella venerazione della croce e nell'accettazione di questo simbolo a livello inconscio. Cosa significa questa ultima affermazione? bé, qui si nasconde una della maggiori trappole che i padri della Chiesa hanno tessuto per l’Umanità: farci credere che ognuno di noi è costretto per tutta vita a portare la propria Croce, detto fuori dai denti significa accettare la propria condizione, accettare la nostra sofferenza! Questo inganno è stato abilmente orchestrato da un’interpretazione quanto meno superficiale dei vangeli canonici ( attenzione!! non sto parlando dei vangeli apocrifi o di altri scritti non accettati dal potere di Roma, bensì parlo proprio di quei 4 vangeli sui quali il messaggio cristiano-cattolico è stato organizzato e strutturato).
Il "portare la propria Croce" nasce da uno degli ultimi passaggi della passione di
Cristo quando sulla via del Calvario, Gesù fu costretto a caricarsi la croce
sulla quale verrà compiuto l’estremo sacrificio. Ma questa immagine comunemente
accettata è vera? Cioè, per quanto riportano i quattro evangelisti è stato
proprio il Cristo a portare la croce fino al Golgota? Bé, se avete sempre
accettato quello che vi hanno passato potreste rimanere sconvolti nel costatare
che 3 evangelisti su 4 narrano qualcosa di diverso. Prima di passare a quanto è
scritto vorrei ricordarvi che il Vangelo di Giovanni per molti aspetti differisce
dagli altri tre. Non a caso infatti, i vangeli di Marco, Matteo e Luca vengono
detti Sinottici, perché in uno sguardo di insieme raccontano le cose nello
stesso modo (quasi come se si fossero copiati l'un l'altro). Solo quello di
Giovanni esce dal coro, questo perché racconta di più che la
mera vita del Cristo e delle sue predicazioni. In questo Vangelo infatti sono
nascosti i segreti del nostro Sistema solare; Ma questo è un discorso diverso
che non vorrei affrontare in questo post, per cui torniamo ai nostri vangeli e
confrontiamo questi passaggi:
Luca “Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva
dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù”
Matteo “Mentre uscivano,
incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su
la croce di lui”
Marco “Allora costrinsero un
tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di
Alessandro e Rufo, a portare la croce”
Vediamo
invece che Giovanni riporta:
“Essi
allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del
Cranio, detto in ebraico Gòlgota”
Ecco
qualcuno allora può pensare (semplificando), che i primi tre sono sbagliati
mentre Giovanni ha riportato le cose come andarono davvero. La questione è un pò
diversa nessuno sbaglia nel racconto, solo che gli evangelisti non erano
tutti allo stesso livello evolutivo; ai primi tre importava di più raccontare
la storia di Gesù per filo e per segno, riportando davvero come andarono le
cose, credendo che una narrazione quanto più dettagliata possibile fosse davvero il modo
corretto per raccontare le vicende di questo Grande Maestro. Giovanni invece si
distacca da questa visione, a lui interessa andare al di là della parole, non è importante chi porta la croce è un
dettaglio “non interessante” per questo vangelo. Ma Ahimè, qui sulla Terra noi
facciamo attenzione a questi dettagli, anzi a volte su queste piccolezze ci
costruiamo sopra una religione intera ( il cattolicesimo).
La Chiesa ci vuole ignoranti, bassi, senza coscienza, in modo tale che “loro” possano mantenere il segreto sulla VERITA’. L’umanità deve essere bloccata, livellata, standardizzata e la sofferenza è il cardine: ci vogliono poveri nel senso incapaci di investigare da soli, dipendenti e quale strada migliore è quella di essere bloccati nel nostro dolore? Non vogliono insegnarci come imparare davvero da questo stato, vogliono solo che accettiamo il nostro stato (in questo modo loro conservano il loro). Per cui tutta la nostra religione è pensata per mantenere i giochi di forza immobili: c’è chi nasce Patrizio e chi Plebeo; tu caro plebeo accetta la tua Croce!!!