Iniziando ad osservarci davvero e questo significa portarlo
da essere un’idea ad un concetto concreto, ci rendiamo conto che le nostre
personali registrazioni non sono tutte uguali o meglio si riferiscono a
funzioni diverse della nostra macchina umana.
La suddivisione in centri è utile per poter iniziare ad
organizzare quello che impariamo circa noi stessi. Questo perché se iniziamo ad
osservarci confondendo un’emozione con un pensiero non sapremo mai come poter
lavorare su questo aspetto: questo significa anche che nel nostro lavoro è
necessario andare per gradi per cui è meglio iniziare con il nostro centro
intellettuale che, per alcuni aspetti, è sotto il nostro controllo.
Per questo motivo all'inizio chi è più avanti di noi nel
cammino, cerca di passarci informazioni nuove di cui non eravamo al corrente
perché in effetti la non conoscenza
ci induce nell'illusione che così come
siamo va tutto bene.
In effetti è proprio una questione di ignoranza nel senso
che se non sappiamo come siamo fatti e così facendo
resteremo sempre in balia di noi stessi e dell’ambiente esterno che ci
influenza in modo decisivo ( guardate le vostre sensazioni in un notte di luna
piena..)
Bene allora la suddivisione didattica è di considerare la
totalità della macchina umana come una fabbrica a 5 livelli ( partendo dal più
basso al più alto):
1.Centro Sessuale
2.Centro Istintivo
3.Centro Motorio
4.Centro Emozionale
5.Centro
Intellettuale
Spessissimo si crea confusione già qui: questo perché molti credono di riuscire a lavorare sul primo
punto da subito mentre in realtà non
possono e anzi, nella maggioranza dei
casi, creano più danni a loro stessi che altro. Non utilizzando un metodo
armonioso di evoluzione andranno a far crescere gli attriti personali piuttosto
che creare pace e tranquillità interiore.
Per cui è necessario partire dal punto 5, acquisendo
maggiori informazioni su noi stessi e sul mondo nel quale viviamo .Fintanto
continueremo a vivere in un piccolissimo spazio fatto solo da quella che
crediamo essere la nostra vita (amicizia, affetti, abitudini, lavoro etc)
resteremo sempre limitati e insignificanti.
Adesso l’osservazione
di noi stessi parte da qui dall'utilizzare in maniera opportuna la
nostra capacità di discernimento comprendendo in quale dei 5 centri ci troviamo
analizzando le situazioni che ci capitano; è chiaro che questo non deve
diventare il nostro scopo ultimo, altrimenti faremo solo un esercizio
intellettuale; tutto questo ci deve accompagnare quotidianamente in modo da
essere una pratica estremamente
viva e dinamica.
Facciamo subito un
esempio chiarificatore: siamo in ufficio dobbiamo finire un lavoro e
abbiamo poco tempo e non siamo d’accordo con il nostro collega con il quale
dobbiamo cooperare. Lui ci dice che come abbiamo fatto non va bene e ci attacca
apertamente anche perché è sotto-stress, e inoltre non è una persona
interessata alla propria evoluzione. Cosa dobbiamo fare???
Reagiamo arrabbiandoci anche noi perché va bene
l’evoluzione, ma questo proprio non capisce niente!inoltre il tempo è davvero
poco: risultato il lavoro subirà almeno un ritardo e noi siamo anche parecchio incazzati
( nel caso più semplice ci verrà un mal di pancia!)
Cosa ci è mancato in questo caso? Bè l’osservazione di noi
stessi e della situazione perché le parole e l’atteggiamento del collega ci
hanno fatto scattare…la situazione ci ha infastidito e ci ha smosso il centro
emozionale che come un cavallo imbizzarrito, ha attaccato il nostro nemico in
questo caso il povero collega.
Spessissimo è proprio questo centro il 4. che è complicato
da “vedere” perché ha maggiore energia di quello intellettuale e una volta
fuori controllo va per la sua strada; ci
fa diventare ciechi e non possiamo che reagire. Bene la direzione del nostro
lavoro in questo caso è quella di iniziare ad intravedere dei precursori, un
po’ come per restare nel cavallo, quando inizia a scalciare e soffiare.
Se riusciamo a “vedere”, sempre con il centro intellettuale,
e sempre in maniera più nitida il punto di non ritorno possiamo togliere forza all'emozione negativa che si è formata e nello stesso tempo non passare il
totale controllo della macchina al centro in quel momento fuori controllo.
Abbiamo capito pertanto che all’inizio è una rieducazione del centro intellettuale
che dovrà lavorare a pieno regime e sempre più verso la sua totale attenzione (deve diventare il nostro
RE).
Molti campioni adesso diranno che l’osservatore neutro è
qualcosa fuori dal piano fisico ( il nostro Sé) e che quindi non è in relazione
con qualcosa relativa al nostro corpo; in parte è vero in parte no.
L’osservatore è sempre li ed è completamente formato ma
difficilmente, nel nostro stato attuale, possiamo sentirlo; come se lui
parlasse una lingua a noi sconosciuta: dobbiamo prima imparare per poterci
collegare con questo oggetto del mistero.
Per cui ricapitolando, osservazione nei diversi centri per
accrescere la nostra personale conoscenza di sé o per dirla in maniera diversa
della nostra psicologia.
Per rendere questo articolo completo volevo fare un esempio
anche degli altri due centri che restano; per quello istintivo, diciamo, che è
quello più fuori il nostro controllo. Questo, direi io, per fortuna perché se
questo non facesse il suo lavoro normale per noi sarebbe problemi seri.
Lui regola tutti i nostri aspetti interni: battito cardiaco,
digestione, respirazione etc etc in questo momento lo lascerei da parte
eventualmente lo riprendiamo fra qualche post.
Il Motorio invece regola tutti i nostri movimenti, è
abbastanza facile vederlo in azione: quando guidiamo, per esempio, è lui che
comanda.
Potremmo semplificare dicendo che impariamo i movimenti
tramite l’intelletto ma una volta che conosciamo cosa dobbiamo fare è il centro
motorio che ci aiuta; a differenza dell’intellettuale è molto più veloce (
quando camminiamo non dobbiamo pensare come si fa, lo facciamo e basta!).
Quando cerchiamo di vederlo in qualche modo interferiamo nel
suo lavoro e la cosa non gli piace molto. Per cui nelle vostre prossime
osservazioni fate attenzione a cosa
succede quando cercate di osservarlo ( per esempio cercate di vedere come
guidate).
Per quanto riguarda il centro sessuale per ora non fate
proprio niente e concentratevi sugli altri 4 punti e sicuramente poi ne
riparleremo..
Ovviamente sono molto graditi commenti su questo articolo
che aiutino ad ampliare i concetti esposti e dare più strumenti a tutti per
poter lavorare meglio e in maniera più efficace.
Beh credo che la nostra macchina sia veramente una bella macchina, anche se - parafrasando A. De Mello - è una Ferrari ma crediamo sia una Skoda, in cui spesso invece di mettere benzina mettiamo gasolio .. sicuramente vale la pena di osservare meglio la nostra supercar al lavoro :-) grazie Maurizio
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